Instagram è la piattaforma delle immagini per eccellenza. Una vetrina imprescindibile per chi si occupa di arti visive che permette ogni giorno di scoprire nuovi talenti.
Gretsuko è una giovane artista, attiva da poco sul social network, che ha avuto subito un ottimo riscontro da parte del pubblico.
Le sue vignette sono narrate sempre in prima persona, perché parlano della sua lotta contro la malattia. Sono immagini altamente espressive ed efficaci, disegnate con pochi tratti a penna e acquerello. Il loro scopo è sensibilizzare il pubblico nei confronti di un disturbo poco conosciuto, dando conforto e speranza a chi ne soffre.
Leggi l’articolo e scopriamo insieme Ansia Comics!
ANSIA COMICS: Intervista a Gretsuko
Come ti sei avvicinata al fumetto e quali sono le tue fonti di ispirazione?
È qualcosa che ho sempre cercato di fare fin da bambina. Sfogliavo i miei fumetti e mi veniva voglia di raccontare qualcosa, attraverso i colori e le immagini.
Le mie fonti di ispirazione non esistono. Nel senso che assorbo un po’ tutta l’arte che vedo in giro. Anche su questa piattaforma, che ne è ricca.
Inoltre credo che al mio stile contribuisca anche il fatto che ho sempre guardato tanti film d’animazione italiani e non. Amo la Disney, Tim Burton, la Pixar, lo Studio Ghibli e i vecchi fumetti.
Un fumetto online
Come e quando realizzi i tuoi disegni?
Per prima cosa aspetto di avere in mente le scene, poi le seleziono. Il fumetto si deve creare prima nella mia testa, poi riproduco le immagini sul foglio.
Uso la matita per le bozze e l’inchiostro della penna stilo per il contorno. Dopodiché adopero l’acquerello per ottenere gli effetti di chiaroscuro. Infine ombreggio con la stilografica per accentuare il contrasto di luci e ombre.
Mi piace molto il bianco e nero, ma se la scena lo richiede utilizzo anche tonalità più tenui.
Un argomento tabù
I tuoi fumetti affrontano un tema molto importante e delicato. Ti va di parlarmene?
Sì, il tema trattato è l’ossessione e l’ansia che ti assale all’improvviso. Siccome fin da piccola soffro di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), ho voluto raccontarlo attraverso il fumetto.
Il mio obiettivo è mostrare uno spaccato della mia vita e fare in modo che qualcuno si possa rivedere e sentire meno solo. Inoltre desidero incuriosire e sensibilizzare la gente su questo argomento, che purtroppo in Italia è un tabù.
Infatti ci sono tantissime persone che si nascondono per paura del giudizio degli altri. Che temono di essere guardate male solo per aver pensato qualcosa di anormale.
Direi abbastanza bene. Ho ricevuto molti messaggi privati, dove mi hanno chiesto varie cose.
Qualcuno si è incuriosito e ha approfondito il tema; qualcun altro si è sentito capito e meno solo; altri ancora mi hanno raccontato i loro pensieri e vissuti ansiosi.
In futuro hai intenzione di sperimentare altri linguaggi oltre al fumetto?
Per ora mi sento più a mio agio con il fumetto e l’illustrazione. Però chissà, magari più avanti ci penserò.