COME NASCE UNA BALENA DI IMMONDIZIA | Intervista a MrFijodor

20/02/2019 Off By Tecla
COME NASCE UNA BALENA DI IMMONDIZIA | Intervista a MrFijodor

Lo street artist MrFijodor svela i segreti della sua balena di rifiuti, realizzata per TOward 2030. What are you doing? Il progetto pensato dalla Lavazza e dal Comune di Torino per promuovere con l’arte urbana i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. 

A MrFijodor, nato a Imperia e torinese d’adozione, è stato assegnato il Global Goal 14 sulla salvaguardia dell’ecosistema marino. Il dipinto si trova in via Cardinal Cagliero, tra il mercato del Balon e quello di Porta Palazzo

Con la sua mole di dettagli il gigantesco cetaceo attira lo sguardo dei passanti, invitandoli a riflettere sui problemi causati dall’inquinamento del mare.

Life Below Water

Raccontami la storia di “Life Below Water”. Il murale che hai dipinto a settembre 2018 per il progetto “TOward 2030. What are you doing?”, ideato dalla Lavazza e dal Comune di Torino.

Life Below Water – la vita sotto l’acqua – è il quattordicesimo dei 17 Global Goals (a) approvati dall’ONU. Il Comune di Torino e la Lavazza hanno deciso di promuovere questi obiettivi attraverso 17 opere di street art. In collaborazione con Il Cerchio e le Gocce mi hanno affidato il tema della prevenzione dell’inquinamento marino. Io sono ligure, quindi sono cresciuto a contatto con il porto e il mare. Per questa ragione ho scelto di legare il messaggio del Global Goal 14 (b) alla mia storia personale, vissuta tra Imperia e Torino.

Il mar Ligure è il Santuario dei Cetacei nel Mediterraneo. Si estende dalla Toscana alla Corsica e raggiunge i 2800 metri di profondità. È più freddo rispetto agli altri mari, perciò è un habitat ideale per le balene. I cetacei sono anche il simbolo del mare. Nonostante siano i più grandi mammiferi del mondo restano animali molto fragili. Imperia è anche famosa per due premi Nobel: Dulbecco per la Medicina e Natta per la Chimica. Quest’ultimo è l’inventore di uno dei principali componenti della plastica. 

Sembra quasi una contraddizione, no? In Liguria ci sono le balene, ma anche chi ha sviluppato la plastica, che ha prodotto un inquinamento massiccio a livello globale. Nel dipinto Life Below Water ho voluto rappresentare questa dicotomia: una balena di rifiuti per sensibilizzare le persone sulla salvaguardia del mare e della sua diversità. 

Una balena di rifiuti

Come il gabbiano ricoperto di petrolio la tua balena è il simbolo dell’inquinamento marino. Come l’hai realizzata?

L’ho dipinta questo autunno in 12 giorni, utilizzando un cestello elevatore. Il corpo dell’animale è fatto totalmente da immondizia che, frantumandosi, si diffonde nel mare. Accanto alla balena ho disegnato dei sacchetti di plastica, che fluttuano nell’acqua come meduse. Infine sullo sfondo ho inserito una nave cargo come immagine dell’inquinamento, causato dallo spostamento continuo di merci.

Non penso di aver inventato nulla. Ho solo interpretato con il mio stile un messaggio critico comprensibile a tutti. Mi piace lavorare con un disegno molto fresco e illustrativo, anche infantile per certi versi. Si deve percepire che è un’opera fatta a mano. È bello che abbia dei difetti. In un mondo che vorrebbe essere perfetto e luccicante, vedere qualcosa di un po’ zozzo e gestuale è importante. Questo per abituarci al valore dell’essere umano.

Porta Palazzo e il mare

“Life Below Water” si trova nel cuore di Torino, sulla facciata di un edificio poco distante da Porta Palazzo. Che tipo di relazione c’è tra il mercato aperto più grande d’Europa e il mare?

Per me il mare è anche il porto. Da quando vivo qui, uno dei motti che sento sempre è: 

“Se a Torino ci fosse il mare, il porto sarebbe a Porta Palazzo”.

Infatti il mercato è internazionale, c’è un via vai di gente da tutto il mondo. Inoltre qui si produce molta spazzatura. Chi ci vive lo sa. Quando smontano i banchi a fine giornata, gli addetti raccolgono tutta l’immondizia al centro e la portano via. Porta Palazzo è un luogo in cui è importante fare questo tipo di critica.

Il dialogo con l'osservatore

Ti sei mai immedesimato nel passante che si ferma a osservare la tua opera?

Sì, quando penso al fruitore immagino una persona (non importa se un adolescente o un anziano) che guarda il mio disegno, mentre fuma una canna o beve una birra. Alza lo sguardo, osserva i dettagli della balena e svariona, cercando di elaborare il proprio punto di vista. Infatti nelle mie opere ciò che conta non è tanto la bellezza, quanto la capacità di comunicazione.

È fondamentale che i miei disegni dicano qualcosa: di positivo o negativo, di intelligente o stupido. L’importante è che la persona sia stimolata a pensare. La massa infatti è troppo abituata a vedere immagini pubblicitarie che vendono un prodotto o un’idea. Al contrario, vorrei che i miei lavori motivassero la gente a produrre delle idee.

Note

(a) I 17 Global Goals sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, adottati a settembre 2015 da 193 Paesi membri dell’ONU. L’accordo prevede che i leader globali si impegnino a raggiungerli entro il 2030. Lo sviluppo sostenibile è un processo che permette di migliorare le condizioni di vita degli esseri umani, rispettando e proteggendo il pianeta.

(b) Global Goal 14 | Life Below Water. Proteggiamo la flora e la fauna marina, utilizzando in maniera sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine in vista del futuro.

(c) Le foto sono del comunicato stampa Progetto TOward 2030. What are you doing? A Torino una balena di rifiuti per celebrare il Global Goals 14 sui mari, Ufficio Stampa Mrfijodor | Antonella Vitelli, Torino 2018 | Photo by Livio Ninni, settembre 2018.

(d) L’intervista mi è stata rilasciata da MrFijodor il 14 febbraio 2019.