Raccontami la storia di “Life Below Water”. Il murale che hai dipinto a settembre 2018 per il progetto “TOward 2030. What are you doing?”, ideato dalla Lavazza e dal Comune di Torino.
Life Below Water – la vita sotto l’acqua – è il quattordicesimo dei 17 Global Goals (a) approvati dall’ONU. Il Comune di Torino e la Lavazza hanno deciso di promuovere questi obiettivi attraverso 17 opere di street art. In collaborazione con Il Cerchio e le Gocce mi hanno affidato il tema della prevenzione dell’inquinamento marino. Io sono ligure, quindi sono cresciuto a contatto con il porto e il mare. Per questa ragione ho scelto di legare il messaggio del Global Goal 14 (b) alla mia storia personale, vissuta tra Imperia e Torino.
Il mar Ligure è il Santuario dei Cetacei nel Mediterraneo. Si estende dalla Toscana alla Corsica e raggiunge i 2800 metri di profondità. È più freddo rispetto agli altri mari, perciò è un habitat ideale per le balene. I cetacei sono anche il simbolo del mare. Nonostante siano i più grandi mammiferi del mondo restano animali molto fragili. Imperia è anche famosa per due premi Nobel: Dulbecco per la Medicina e Natta per la Chimica. Quest’ultimo è l’inventore di uno dei principali componenti della plastica.
Sembra quasi una contraddizione, no? In Liguria ci sono le balene, ma anche chi ha sviluppato la plastica, che ha prodotto un inquinamento massiccio a livello globale. Nel dipinto Life Below Water ho voluto rappresentare questa dicotomia: una balena di rifiuti per sensibilizzare le persone sulla salvaguardia del mare e della sua diversità.