In questo modo Kamilla sviluppa presto l’attitudine tipica del mondo hip hop e dei graffiti. Vale a dire il lettering e la ripetizione seriale del nome o tag con cui firma le caricature dei suoi compagni di classe.
Il diminutivo con cui tutti mi chiamavano era già una bellissima tag. Chi era dell’ambiente mi diceva: “Figo KAMI. Inizia con questo nome, poi nel caso lo cambi”. E così è stato (Kamilla Lucarelli).
Ma con il passare del tempo Kamilla sente il bisogno di qualcosa di nuovo. L’occasione per scegliere il nome d’arte si presenta quattro anni fa, quando si mette in proprio. Da questo momento in poi il suo brand diventa KAMIMANI (4). Una parola che unisce la sua tag KAMI a MANI. Gli strumenti con cui dà forma alle sue idee.
KAMIMANI rappresenta bene la doppia anima della Molisana che si divide tra creazione artistica, comunicazione e organizzazione di eventi. Infatti Kamilla dice sempre di avere un lato più ordinato e preciso, che convive con un altro più estroso e creativo (5).