L’ARTE INCANTEVOLE CHE CREA UNA FORESTA SEGRETA DI PURA LUCE

25/06/2019 Off By Tecla
L’ARTE INCANTEVOLE CHE CREA UNA FORESTA SEGRETA DI PURA LUCE

Dal 6 giugno al 15 luglio 2019 la Docks 74 Art Gallery di Torino ospita Appearing Forest. L’installazione multi-sensoriale di Fabio Petani e Chiara Manchovas a cura de Il Cerchio e Le Gocce.

I due artisti mostrano i retroscena dell’arte urbana, svelando il momento che precede la creazione del dipinto. Appearing Forest è quindi un caloroso omaggio alla più grande musa ispiratrice: la natura.

Scopri la mostra insieme a Chiara Manchovas!

L'installazione

“Appearing Forest” è un’opera d’arte immersiva fatta di elementi naturali, luce e suoni. Raccontaci il tuo progetto realizzato insieme a Fabio Petani.

Appearing Forest è una mostra un po’ inusuale per noi, perché Fabio ed io dipingiamo. Ma per la Docks 74 abbiamo deciso di creare un progetto installativo che spiega l’origine dei nostri lavori. Perciò abbiamo immaginato una “foresta che emerge” dalle pareti dello spazio che di solito espone dipinti, disegni e fotografie. 

Dietro questi muri c’è qualcosa, perché un’opera d’arte non nasce dal nulla. Noi abbiamo solo cercato di farlo apparire.

Appearing Forest è dunque un’omaggio alla nostra fonte di ispirazione, ossia alla natura.

La musa ispiratrice

Quindi è la prima volta che sperimentate con l’installazione?

Sì, è il nostro primo progetto installativo. Dato che la Docks 74 vuole aprirsi anche a questo tipo di linguaggio, abbiamo deciso di presentare l’arte urbana da un altro punto di vista. Le pareti dello spazio sono coperte da pannelli luminosi da cui emergono le sagome di una foresta in controluce. Sul tavolo al centro della sala ci sono due installazioni: piante decorate con i nostri elementi tipici.

Nell’opera di Fabio ci sono gli alberi, figure che ritornano spesso nelle sue tele. Invece i miei segni si ispirano al comportamento delle piante, e in particolare al rapporto che hanno con gli esseri umani.

La mia pittura è gestuale e istintiva. Inoltre è condizionata da fattori esterni. Ad esempio segue la direzione della luce, proprio come le piante. Queste ultime infatti si muovono, anche se non ce ne rendiamo conto. E non solo: le piante percepiscono i suoni, la gravità, l’umidità e comunicano tra di loro attraverso gli odori. Sono ancorate a terra, eppure reagiscono agli stimoli come facciamo noi.

Le piante e i materiali

Cosa ci dici a proposito delle piante e dei materiali?

Ho cercato di individuare le piante più adatte all’installazione. E alla fine la scelta è caduta sul filodendro e lo spatifillo. La prima è epifita, cioè cresce sopra gli alberi. Mentre la seconda vive nel terreno, solitamente all’ombra delle altre piante. Quindi sono entrambe molto resistenti, non hanno bisogno di molte cure e necessitano di una piccola fonte di luce.

All’interno del contenitore abbiamo usato del muschio, mentre l’esterno è rivestito di legno e/o plexiglas. Dunque materiali semplici, molti dei quali di recupero.

L’opera di Fabio è scura, rivestita di legno e dalle linee morbide. Viceversa la mia è più leggera, trasparente e dai profili appuntiti. Questo per creare un equilibrio di forme e colori che dialogano con l’ambiente, ma anche tra di noi. 

L'atmosfera musicale

In “Appearing Forest” la musica svolge un ruolo fondamentale. Chi l’ha composta?

Le musiche sono di Andrea Buzzi – Sonambient, che ha campionato alcuni suoni presi dall’ambiente naturale. In questo modo si crea un’atmosfera rilassante che coinvolge tutti i sensi dello spettatore.

Come ho già detto, il legame tra l’essere umano e la natura è molto importante per me. Le mie opere si ispirano alla biofilia, che analizza il rapporto primordiale tra l’uomo e le piante. Infatti il contatto con la natura ha un effetto benefico su di noi. Ci trasmette calma e serenità, rendendoci anche più produttivi.

Il pubblico dell'arte urbana

La Docks 74 è una galleria che promuove e valorizza l’arte urbana. Come pensate che reagisca il pubblico abituale di fronte alla vostra installazione?

Da parte mia non so cosa aspettarmi. Sicuramente siamo entrambi curiosi di vedere che cosa succederà. Ad ogni modo, siamo felici di mostrare al pubblico come evolve il nostro stile. Infatti pur essendo legati all’arte urbana ci lasciamo contaminare da altri linguaggi.

In questo progetto vogliamo spiegare come si svolge il nostro processo creativo. Ci piace l’idea di far conoscere anche i retroscena dell’opera d’arte, e non solo il lavoro finito. 

Appearing Forest è uno sguardo su ciò che accade prima del dipinto. La mostra permette all’osservatore di entrare nella nostra testa, percependo le sensazioni che danno origine alla nostra ispirazione.

Note

(1) L’intervista mi è stata rilasciata da Chiara Manchovas il 6 giugno 2019. 

(2) Photo Courtesy Il Cerchio e Le Gocce ©2019.