La metropoli è una bestia! è il titolo del murale dipinto da Blu nel 2006 sulla facciata del Folletto25603, lo spazio autogestito di Abbiategrasso in provincia di Milano.
La metropoli è una bestia!
La scritta, ormai quasi illeggibile, sovrasta un riquadro in basso a destra del muro. È uno stencil, ricavato da un disegno di Danijel Žeželj, che mostra una giungla urbana calpestata brutalmente da un grosso elefante.
Nel 2005 gli attivisti del centro sociale usano questa immagine per una campagna di propaganda contro la cementificazione dei terreni. Un anno dopo, Blu decide di conservarla integrandola nella propria opera. Questa raffigura un enorme braccio destro che piomba dall’alto, schiacciando gli edifici della città sotto il suo possente indice. Dal punto di collisione si alza un fumo denso che accentua la drammaticità e il movimento della scena.
L’artista termina il dipinto in pochi giorni, adoperando un’attrezzatura fai-da-te composta da un bastone telescopico, un rullo e alcuni pennelli. Questa tecnica prevede l’impiego della vernice ad acqua al posto dello spray. Il risultato è una pittura uniforme, senza sfumature o allusioni alla terza dimensione. Blu utilizza solo tre colori: il bianco per lo sfondo, il verde acido per la mano e il nero per il disegno.
Le dimensioni del pezzo sono già notevoli, anche se non grandiose, e testimoniano l’avvenuta maturità del nostro street artist. Infatti, tra il 2004 e il 2009, egli sperimenta appieno le potenzialità del gigantismo, la corrente artistica di cui è pioniere insieme ad Ericailcane, Run e Dem.
Il rispetto dell'ambiente
In questo periodo nascono nuove iconografie. Una di queste riguarda proprio l’invenzione di membra ingigantite, che diventano le protagoniste assolute della composizione. Sono grandi mani e braccia che compiono gesti magniloquenti. Le loro azioni provocano o arrestano eventi all’interno di una narrazione simbolica. Il dito colossale di Abbiategrasso ad esempio mette in scena la forza della natura. La sua rabbia si scatena contro l’edilizia scellerata che prosciuga e inquina le aree verdi.
Gli interventi a favore del rispetto dell’ambiente sono molto frequenti nell’arte di Blu. I suoi wall painting comunicano l’importanza di salvaguardarlo dalla speculazione edilizia. Di solito l’artista affronta il tema in due modi: il primo, denuncia il comportamento dell’uomo che danneggia il pianeta e di conseguenza se stesso; il secondo, come in questo caso, mostra la natura in rivolta contro la civiltà moderna.
I dipinti di Blu traggono sempre ispirazione dal luogo a cui sono destinati. Perciò non c’è da stupirsi che un soggetto simile si trovi sulla parete esterna di uno spazio occupato, che si affaccia su un parco pubblico.
Note
La fotografia in cima all’articolo è del 2006 e fa parte dell’archivio dell’artista (vedi il sito). La seconda invece l’ho scattata io nel 2017 durante la mia ricerca su Blu.
Bibliografia
Blu, Sketch Note-Book: 2004-2007, Studio Cromie, Grottaglie (TA) 2008; Naldi, BLU=BLU, in Blu catalogue, HeartfeltGraphic Design Studio, Galleria Patricia Armocida, Milano 18 giugno-25 luglio 2008; Bandecchi, La street art di Blu, tesi di laurea, Università di Pisa, Pisa 2014, pp. 71-75; De Bernardi, Blu: l’opera murale, tesi di laurea, Accademia Albertina di Belle Arti, Torino giugno 2015, p. 40, fig. 5.26, pp. 89-139; Ciancabilla, The Sight Gallery. Salvaguardia e conservazione della pittura murale urbana contemporanea a Bologna, Bononia University Press, Bologna dicembre 2015, pp. 15-32.
idropittura e vernice a spray su muro di mattoni, pietra e legno
5 x 6 m circa
FOLLETTO 25603
via Lattuada 25, Abbiategrasso (MI)
www.facebook.com/Folletto25603/