Nelle sue sculture egli crea dei legami profondi tra la materia e le idee, le relazioni umane, le leggi fisiche e la tecnologia meccanica. Il tempo arricchisce ogni opera di nuovi significati che, uno dopo l’altro, si stratificano sulla superficie.
Sculture in "Sintonia Fragile"
Raccontami la tua prima mostra personale, partendo dalla scelta del titolo. Perché “Sintonia Fragile”?
Innanzitutto perché in mostra ci sono opere che per me lavorano in sintonia. Inoltre sono tutte estremamente delicate. Finché restano immobili non c’è pericolo che si danneggino, ma nel momento in cui si cerca di spostarle diventano fragili. Anche adesso, senza accorgersene, uno spettatore potrebbe urtarne una e romperla.
Questa fragilità strutturale rispecchia il tipo di rapporto che ho con le persone. E anche quello di tutti coloro che si sentono fragili nel confronto con gli altri. Infatti molte delle sculture esposte (come l’Ologramma, il Ceppo con il marmo e la calamita, le due Sedioline, la Terra e la Luna…) rappresentano relazioni tra due persone.
Le mie opere non hanno sempre un significato. Quando le realizzo penso sempre a più situazioni, partendo dalle mie esperienze personali; dopodiché cerco di universalizzarle. Ragionare sui rapporti sociali, cercando di averne una percezione globale, è un lavoro riflessivo che faccio con me stesso.
L'allestimento
Nella prima sala la maggior parte delle sculture sono in movimento, collegate ad apparecchi meccanici. Mentre la seconda espone opere più statiche che sfruttano, in particolare, le leggi fisiche della luce.
In origine l’esposizione doveva essere diversa. Ma alla fine abbiamo optato per questa divisione: da un lato le opere più meccaniche e dall’altro quelle più immateriali.
L’Ologramma (1° sala) e la Cimice (2° sala) sono le sculture che fanno da ponte tra i due gruppi di opere. Inoltre sono entrambe figurative e formate da parti rimovibili.
Il mondo fisico e le idee
“Sintonia Fragile” raccoglie delle opere concettuali, che spiegano le relazioni umane attraverso la scienza e la tecnologia. Quanto sono importanti nel tuo lavoro?
A mio parere, la conoscenza del mondo fisico è più importante della conoscenza culturale. È molto più universale, più adattabile nel mondo. Quando mi metto a creare è come se diventassi una calamita. Prendo tutti i pezzi che ho intorno e cerco di capire come si possano incastrare le idee e i materiali. In questo modo impiego il mio interesse per le leggi dell’universo.
L'espressione
Quale impressione pensi che possa avere un visitatore davanti alle tue creazioni?
Di solito non sono uno che parla molto, quindi faccio in modo che le mie sculture si esprimano da sole. Sono lavori molto comunicativi, che rivelano il messaggio al visitatore senza bisogno di spiegazioni.
Note
Tutte le fotografie, meno le ultime due, sono di Veronica Pappalardo dell’Associazione Quasi Quadro di Torino.
Gabriele Nicola | Sintonia FragileMostra: 12 dicembre 2018 al 13 gennaio 2019
Curatore: Associazione Quasi Quadro
ASSOCIAZIONE QUASI QUADRO
via Feletto 38, Torino
dal venerdì alla domenica | dalle 15.30 alle 18.30 e su appuntamento
www.quasiquadro.eu