Com’è nata l’installazione “Concrete Train” in ricordo della tragedia dell’Olocausto?
L’idea è stata quella di dare, anche noi come associazione, un piccolo contributo alla Giornata della Memoria. Il 27 gennaio è una ricorrenza che dovrebbe assumere un’importanza sempre maggiore. Questo non per ricordare un passato polveroso che non ci riguarda, ma un passato che ritorna ogni giorno.
Per questo motivo, Andrea Famà ed io, abbiamo creato un treno che sorregge dei blocchi di cemento. Un treno che porta un forte peso e continua a girare su se stesso. Infatti ancora oggi si verificano persecuzioni in ogni parte del mondo. Esistono tanti “olocausti” di cui non ha notizia oppure di fronte ai quali chiudiamo gli occhi e facciamo finta di niente, mossi da interessi economici e politici.
Il senso dell’opera Concrete Train è dunque quello di un passato che si ripete, ma che serve alle nuove generazioni per costruire un futuro migliore.